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Abusi sessuali in pediatria, il pedofilo si nascondeva in opsedale

Venti vittime, cinque sono venete

Pare sia stata una dodicenne di San Donà tra le vittime dell'infermiere orco dell'ospedale Burlo Garofolo di Trieste, a denunciare l'abuso.
La svolta per scoprire che sarebbero molte le vittime indifese perchè troppo piccole per spiegare ai genitori quanto accadeva all'ospedale nella struttura pediatrica tra le più importanti del Nordest. 
Aperto il processo in cui sono una ventina le vittime minorenni identificatecinque delle quali venete: una di San Donà, altre due provenienti dal Veneziano e due del Trevigiano. Rinviato a giudizio un infermiere 59enne, Mauro Cosolo, che deve rispondere di violenza sessuale e detenzione di materiale pedopornografico.

Fatti accaduti oltre un anno fa e martedì si è svolta l'udienza preliminare davanti al Gip Luigi Dainotti del Tribunale di Trieste. L'orco approfittava del proprio compito nell'ambulatorio di ortopedia per filmare con una penna "micro spy" i toccamenti del tutto inappropriati alle piccole vittime durante le visite. La denuncia ha portato alla luce un vero e proprio archivio con oltre 250 video e migliaia di foto trovati appartamento dell'orco; immagini e filmati realizzati in modo occulto alle pazienti inconsapevoli, di età compresa tra i 2 e i 15 anni.